In questi giorni di surreale quotidianità, in cui i ritmi del giorno sono cadenzati da nuove abitudini, in cui la casa torna ad essere abitata da una condivisione in un certo senso "imposta", il controllo e la paura possono spegnere le loro diattribe e fermare la loro corsa ..sostare ed osservare quel che accade, quel che ci accade..
Si aprono scene nuove... giocare, parlare, mangiare assieme con lentezza, leggere, guardare un film, discutere in compagnia , cercare di capire , confrontarsi, ritrovarsi in sguardi persi nella frenesia del fare che ci ha contraddistinto, stare e attendere che nuove forme di relazione emergano...mentre la paura di perderci, di essere gli uni nocivi agli altri rappresenta un'ipotesi inaccettabile, mentre il controllo non basta più ad illuderci di una protezione rassicurante da ciò che proviamo, dalle emozioni, sentimenti, bisogni e desideri di esseri umani quali siamo ..precari e bisognosi...privi di certezze e verità assolute...risentiamo forte quel desiderio atavico di contatto , proprio quando rischia di esserci negato,...il desiderio e il bisogno di trovarsi ancora connessi gli uni agli altri...in corpi che si guardano che si toccano che si incontrano oltre gli schermi oltre le reti virtuali...
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